Pastorizia e festa della pecora brigasca

Tradizione storica continuativa / Evento ricorrente (festa annuale)


Tipologia Immateriale

Periodo Vario

Accessibilità No

Visitabile Si

La pastorizia transumante brigasca ha origini antichissime; le fonti documentarie più antiche risalgono al XII secolo.

I pastori di Briga erano conosciuti sulla costa dove le loro mandrie svernavano mentre Briga era coperta di neve. Gli accordi di transumanza invernale sono stati mantenuti tra la Francia e l’Italia dopo che la contea di Nizza è diventata parte della Francia e Briga era tornata all’Italia. La transumanza estiva si effettuava sugli alpeggi in quota di Briga e Tenda.

A Briga per molto tempo si sono effettuati incroci tra le pecore alla ricerca di animali adatti a percorsi di alta montagna, buoni produttori di lana e di latte. Si dice che la pecora brigasca contemporanea derivi dall’incrocio, nel XX secolo, tra la razza locale e la bergamasca, una razza piemontese.

La brigasca ha mantenuto il carattere vivace e curioso delle antiche specie locali: il suo nome nel dialetto locale significa “pecora-capra”. Questo incrocio si trova anche sul versante italiano con il nome di Frabosa, Roaschina o Roschina, a seconda del paese, ma gli italiani si riconoscono nella denominazione brigasca.

La brigasca è una pecora da latte rustica e di grandi dimensioni. È cornuta in entrambi i sessi. Il muso è molto arcuato e le orecchie sono lunghe. Il vello, con lunghe striature, è prevalentemente bianco, con alcune zone rosse, spesso sul collo. Per molto tempo è stato utilizzato per produrre materassi.

La brigasca, calma e docile, permette di valorizzare i pascoli coperti di sterpi con pendii ripidi. Quando non trova vegetazione sul terreno, come le capre, si accontenta delle foglie degli alberi e dei cespugli.

Ottima camminatrice, non teme le lunghe distanze. Resiste agli inverni rigidi e al caldo.

L’attività pastorale brigasca ha subito un netto declino con la graduale cessazione della transumanza invernale, quando la pressione immobiliare ha fatto scomparire i pascoli invernali della costa costringendo all’uso del fieno per gran parte dell’anno.

L’Associazione degli Allevatori della Pecora Brigasca è stata fondata nel 2012 per salvaguardare la razza e promuoverne lo sviluppo. Ha creato una catena di produzione di tappeti per promuovere la lana giarrosa di questa pecora.

La Festa della pecora brigasca, che si svolge ogni anno nel mese di ottobre, è stata creata per valorizzare la pecora brigasca e, più in generale, le produzioni agricole e artigianali regionali.

Condizioni di visita

The festival takes place in the squares and through the streets of the town.
Parking is in a large field just outside the town, but car access is allowed to transport people with reduced mobility to the entrance of the town, up to where the road is not interrupted.

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Ulteriori informazioni

Bibliografia

  • Beltrutti Giorgio, Tende et La Brigue, Les Editions du Cabri, Breil-sur-Roya, 1988.
  • Lantéri Corinne et Didier, Bergers & brebis de La Brigue entre histoire et avenir, Edition Patrimoine et traditions brigasques, La Brigue, 2010.
  • Pastorelli Liliane, La Brigue au Coeur, copyright Liliane Pastorelli, Editions Gomba, Nice, 1987.
  • Magazine Le Haut-Pays, Les Editions du Cabri, Breil-sur-Roya :
    – Ortolani Marc, Les convois sanitaires des troupeaux de Tende, n°9, 1987.
    – Morignole : Le dernier troupeau, n°17, 1988.
    – Lanteri Virginie, Le doyen des bergers de la Brigue nous a quittés, n°18, 1990
    – Benvenutti Michelle, Nino : Le Berger de la Brigue, n°51, 2001.
    – Geist Henri, Sur les traces du pastoralisme d’altitude dans le Mercantour, n°59, 2004