I legami tra Roccavione e l’eresia catara risalgono al XIII secolo quando catari e valdesi vennero scacciati dalla Linguadoca riversandosi sul territorio piemontese all’epoca conteso tra Angioini, Savoia e Marchesato di Saluzzo.
Il legame si basa su un passaggio di uno scritto di Anselmo di Genova – o da Alessandria – un erudito del XIII secolo, inquisitore tra il 1267 e il 1279 in Lombardia e nella marca di Genova e autore di un importante Tractatus de heretici in cui traccia un profilo, assai ricco di notizie, di cui parecchie originali, sul catarismo italiano e sui suoi vescovi. Proprio in quest’opera è presente li seguente passaggio: ad Rocavien, et est locus apud Cuneum, ubi stabant cathari qui venerant de Francia ad habitandum (a Roccavione, luogo presso Cuneo, in cui si stabilirono catari venuti dalla Francia). Da queste vicende deriva il soprannome dato ai roccavionesi dai paesi limitrofi, taru, ovvero catari.
Purtroppo, in paese non restano elementi tangibili legati al catarismo, e come per molte altri luoghi legati a quest’eresia, i documenti puntuali risultano estremamente rarefatti. In ogni caso, la citazione di Roccavione in un documento di tale importanza per la storia del catarismo e la descrizione topografica che rimanda a Cuneo, non lasciano dubbi sul ruolo che il paese dovette giocare nella diffusione sul nostro territorio di questa eresia.