Cappella della Misericordia

La cappella dei Penitenti neri fa parte del complesso storico di piazza Brancion, molti edifici del quale sono attualmente colpiti da un cedimento del suolo. Il suo arretramento rispetto alla facciata della chiesa disegna una piazzetta.


Tipologia Edificio

Periodo XVIII secolo

Accessibilità Si

Visitabile Si

La Cappella della Misericordia fu ricostruita contemporaneamente alla chiesa di Santa-Maria-in-Albis alla fine del XVII secolo.

Lo sfondo della facciata della cappella, costruita all’inizio del XVIII secolo, presenta una raffinatezza barocca più riuscita di quella di altri edifici contemporanei della città. Doppie e triple lesene, così come grandi cornici, lo strutturano in tre zone decorative su tre livelli.

Alla base la porta è circondata da colonne scanalate addossate l’una all’altra, che sostengono un frontone curvo spezzato. Questo ingresso e gli arabeschi che lo sovrastano, così come i frontoni curvi delle nicchie laterali del secondo livello, rimangono segnati da un classicismo post-rinascimentale.

La parte superiore del secondo livello sviluppa ulteriormente la decorazione barocca dell’epoca con le volute e i capitelli di ispirazione corinzia. La finestra tripla è sormontata da un cartiglio in stile rocaille.

Il terzo livello, più stretto, è circondato da alette a volute e obelischi (uno è stato smantellato dopo la guerra). Il Sacro Cuore di Gesù rappresentato nel medaglione centrale è dominato dal frontone che ospita l’occhio della Provvidenza nel triangolo luminoso, simbolo della Trinità frequente nelle cappelle dell’epoca.

Il piccolo campanile laterale meridionale, realizzato tra il 1880 e il 1890, è sormontato da un bulbo con tegole a squame smaltate.

La navata unica è prolungata da un coro a pianta quadrata. Sul lato opposto, all’ingresso, c’è una tribuna. Le decorazioni classiche settecentesche in stucco, lesene con capitelli e cornice periferica, così come la pala d’altare di ispirazione più barocca sono ancora complete e in discreto stato di conservazione. Accessibile dalla tribuna, una balconata calpestabile corre lungo tutta la sala.

Gli affreschi delle volte della navata e del coro, realizzati alla fine dell’Ottocento, sono decorazioni a trompe-l’oeil e figure geometriche realizzate con la tecnica dello stencil ma anche una scena della decollazione di San Giovanni Battista nella navata e i quattro evangelisti nel coro.

Condizioni di visita

Apertura al pubblico occasionale (Giornate del patrimonio, manifestazioni).

Approfondisci

Ulteriori informazioni

Bibliografia

  • A cura di Associazione Culturale Pedo Dalmatia, Pedonando per le strade di Borgo San Dalmazzo tra storia e antiche tradizioni, Edizioni Tecniche, Borgo San Dalmazzo, 2013, pp. 16-17.
  • Adriana Muncinelli ed Elena Fallo, Oltre il nome, Le château edizioni, Aosta, 2016.